Visita al Castello di Fenis
Siamo stati in Valle d’Aosta pochi giorni, ma intensi, nei quali abbiamo potuto apprezzare la rigogliosa vegetazione, le meravigliose cascate ed i numerosi castelli che spuntano qua e là frequentemente. Abbiamo deciso di visitare all’interno il Castello di Fenis, il più quotato in assoluto e vi confermiamo che è veramente bello... insomma, vale assolutamente la pena una visita guidata tra le sue splendide stanze. Venite a scoprirlo con noi !!!
BREVI CENNI STORICI
I primi documenti in cui si parla del Castello di Fenis risalgono al 1242. In tali scritti si menziona un “castrum Fenitii” indicato come proprietà del visconte di Aosta Gotofredo di Challant e dei suoi fratelli. Molto probabilmente a quel tempo il maniero era composto solo dalla torre colombaia sul lato sud e dalla torre quadrata, un corpo abitativo centrale e una singola cinta muraria.
I lavori che portarono il Castello ad assumere l’aspetto attuale sono stati eseguiti tra il 1320 ed il 1420 per volere del suo proprietario Aimone di Challant che ereditò il maniero dal nonno Ebalo Magno. Questi fece costruire il corpo abitativo centrale di forma pentagonale e la seconda cinta muraria esterna.
Il castello sorge sul culmune di una collina con morbidi pendii e non in cima a promontori rocciosi, come altri castelli della Valle d’Aosta; questa posizione, senza ripari naturali da potenziali nemici, fa pensare che la sua funzione fosse soprattutto di prestigio, probabilmente la sede amministrativa della famiglia Challant-Fénis.
Inoltre, sempre in base alla posizione sulla cima di una collina circondata da una serie di prati, fa pensare che un tempo possa essere stata la sede di una villa romana, come successo ad esempio per il castello di Issogne, dove sono stati trovati dei resti di mura di epoca romana nei sotterranei del maniero. A Fénis, però, non sono ancora state trovate prove per avvalorare questa teoria.
A partire dal 1426 cominciò un lento declino del castello, i lavori per abbellirlo con affreschi si ridussero di numero e per circa 200 anni non furono praticamente realizzate nuove costruzioni. Nei secoli a seguire passò a diversi proprietari, finché sul finire del 1800, l'edificio fu quasi completamente abbandonato a sé stesso, spogliato del mobilio e utilizzato come casa colonica, fienile e ricovero per animali.
Nel 1895, per una cifra di 15.000 lire, Giuseppe Rosset, console italiano a Odessa e figlio di Michele Baldassarre, vendette l’ormai decadente Castello di Fenis allo Stato Italiano e nel 1896 venne dichiarato Monumento Nazionale.
Da allora si susseguirono importanti opere per arrestare il degrado del castello e per la messa in sicurezza dei muri pericolanti. Furono rifatti alcuni tetti, restaurati i solai e si costruì una nuova strada di accesso al castello.
In seguito si decise di acquistare del mobilio tipico valdostano per riammobiliare le stanze rimaste completamente vuote.
Ad oggi ai visitatori appare in tutto il suo splendore, con i magnifici affreschi e la sua struttura così imponente ed elegante al tempo stesso.
Castello di Fenis
LA VISITA
La visita al Castello di Fenis avviene esclusivamente con visita guidata che dura circa un’oretta. Non c’è bisogno di prenotazione, le visite partono frequentemente, quindi noi ci siamo limitati ad aspettare un quarto d’ora all’ombra del bell’albero che si trova proprio dinnanzi all’ingresso del castello.
La prima cosa che colpisce di questo splendido castello sono le meravigliose mura e appena varcata la porta d’ingresso possiamo apprezzare appieno la duplice cinta muraria. Sulle torri, che un tempo avevano lo scopo di controllare chi entrava, sono scolpite delle facce ancora ben visibili ed avevano lo scopo di tenere lontano gli spiriti maligni, ma anche di intimorire eventuali nemici. Ascoltando la nostra guida, che tra l’altro era molto brava e simpatica, ci siamo diretti verso il cortile affrescato, quello che tutti conoscono pensando al Castello di Fenis.
Al centro del cortile si trova un caratteristico scalone semicircolare in pietra, sulla cui sommità svetta un affresco raffigurante San Giorgio che uccide il drago, realizzato intorno al 1415. Il tema di San Giorgio e il drago era molto diffuso al tempo in Valle d'Aosta, in quanto era considerato un'incarnazione dell'ideale cavalleresco.
Il cortile, le cui pareti sono interamente affrescate, è circondato su tre lati da una doppia balconata in legno, in corrispondenza dei due piani superiori. Dal cortile si accede a una grande stanza rettangolare che occupa gran parte del lato nord del piano terra. Questa stanza è chiamata sala d'armi per la presenza di una rastrelliera per picche e attualmente ospita un plastico del castello e un grande camino in pietra. Il soffitto è in legno come nella maggior parte delle altre sale e non è originale, ma è stato rifatto durante i lavori di restauro del XX secolo. Invece tutti i camini in pietra fanno parte dell'arredo originale del castello. In tutto il pian terreno ci sono le stanze che venivano utilizzate dalla servitù, ovvero la cucina, la legnaia ed altre stanze di servizio. Rispetto al primo piano questi locali erano più freddi, umidi ed anche disadorni. Salendo invece al primo piano abbiamo potuto apprezzare stanze più luminose, spesso affrescate, e dove la guida ci ha spiegato che un tempo erano tappezzate da arazzi che servivano, si come decori, ma principalmente per mantenere maggiormente il calore. Al piano nobile c’è la cucina utilizzata dai signori, la sala di giustizia, la splendida cappella affrescata e la stanza di rappresentanza, dove il nobile signore accoglieva i suoi illustri ospiti.
In definitiva dobbiamo dire che è stata una visita gradevole e molto interessante, complice anche la nostra simpatica e preparata guida che ha saputo coinvolgerci a immedesimarsi nella vita quotidiana di un tempo.
Probabilmente anche altri castelli meritano lo stesso interesse, perciò, se ne siete a conoscenza, gradirei ricevere vostri consigli nei commenti.
Nelle vicinanze abbiamo visitato:
- Aosta
- La Skyway del Monte Bianco
- Le Cascate di Lillaz
- Cogne e i prati di Sant'Orso
- L'Orrido di Pre-Saint-Didier
Castello di Fénis
Località Chez-Sapin, 1
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