Alle falde del Kilimanjaro
Il Parco di Amboseli si trova ai confini con la Tanzania a 200 chilometri a sud-est da Nairobi, capitale del Kenya. Questo parco a confronto dello Tsavo è decisamente più piccolo ma ricchissimo di molteplici specie di animali. Mentre percorriamo la strada da un parco all'altro da lontano si vede già un immenso altopiano che si trova a circa 1.500 metri sul livello del mare. Inizialmente ci era sembrato che invece della terra fosse un banco nuvoloso. Incredibile descrivere quanto sia perfettamente piatto e lineare; man mano che ci si avvicina si inizia a salire e l'effetto non è più visibile.
Dopo qualche ora di cammino finalmente arriviamo al nostro lodge: Amboseli Sopa Lodge. Questo inizialmente era nato come abitazione di un ricco inglese colonizzante che dopo l'indipendenza del Paese ha inevitabilmente abbandonato la reggia. Ristrutturato dove necessario ne è stato creato un vero e proprio paradiso terrestre... e forse anche un po' troppo in quanto sprecare acqua per innaffiare il prato quanto c'è gente intorno che muore di sete non mi sembra proprio una buona ragione quella di fare felice il "ricco" turista :( Comunque queste sono considerazioni personali !!!
Che il safari abbia inizio !!! In questo parco ci soffermiamo ben due giorni e pertanto abbiamo modo di visitarlo in ogni suo angolo più remoto. L'ingresso al parco deve essere autorizzato preventivamente pagando anche un piccolo compenso del quale ignoro la somma. Noi comunque, avendo un viaggio organizzato nei minimi dettagli dalla Francorosso passiamo immediatamente il check point e ci armiamo di videocamera, fotocamera e binocolo... inseparabili amici in questo genere di avventura.
L'occhio si perde all'orizzonte dove quasi sembra vedersi la curvatura del pianeta. Uno spettacolo unico... dove centinaia di chilometri quadrati sembrano livellati da un ingegnere.
Già dalle prime centinaia di metri capiamo subito le diversità con il precedente parco Tsavo. Qui la vegetazione è per il 90% a pascolo e pertanto solo un 10% si può considerare con arbusti o boschivo. La stagione delle piogge è terminata da circa un mese e pertanto la vegetazione è molto folta e ricca, conseguenza del quale migliaia di erbivori se ne stanno tranquillamente pascolando e brucando per terra. Lo spettacolo è inverosimile in quanto man man che si avanza ogni minuscolo puntino che vediamo da lontano si trasforma in un mammifero selvatico.
Un gruppo di elefanti sembra darci il benvenuto e ci regala anche 3 minuti di risate. In breve: un grosso elefante maschio che sta in mezzo al branco si allontana dal gruppo dirigendosi in senso opposto. Ad un certo punto fa un bel mucchio di escrementi dopodiché "sfodera" la sua quinta zampa (come la chiamano lì in Kenya) e si avvicina ad un grosso termitaio; si gratta la pancia mettendosi sopra allo stesso, poi sembra voler infilare il "coso" nel termitaio... chissà per cosa l'avrà scambiato??? Poi passa di fianco al cumulo e si gratta lateralmente la pancia, sopravanza un paio di metri e si siede sul termitaio sfregandosi le chiappe in modo da grattarsi il sedere. Uno spettacolo unico degno di Geo&Geo !!!
Infine si allontana con la quinta gamba che gli striscia a terra, le chiappe bianche e un'aria soddisfatta. Ho anche il filmino ma youtube me l'ha cancellato per violazione dei contenuti :( Neanche fosse un film pornografico !!!
Chiusa la parentesi elefante continuiamo il percorso tra le articolate stradine del parco. Ad ogni metro incontriamo un animale diverso; moltissimi appunto gli erbivori che in perfetta sintonia condividono pascoli e giornate intere: gazzelle, zebre, impala, gnu, cudu, antipoli, facoceri, giraffe, elefanti e moltissimi altri del quale non conosco e non ricordo il nome. Finalmente però iniziamo a vedere anche i carnivori che di certo non devono faticare molto per cercarsi un bocconcino fresco. La iena è sicuramente un animale poco affidabile anche se noi l'abbiamo sempre vista in veste tranquilla. Meno belli ed aggraziati sono invece gli avvoltoi che di tanto in tanto vediamo appollaiati su alberi o ammucchiati a litigarsi quel che resta di una carcassa. Dove ci sono avvoltoi però ci sono anche felini; infatti poco lontano avvistiamo 5 ghepardi che si preparano alla caccia. Dopo 10 minuti e due tentativi andati a vuoto ci allontaniamo da loro, ma neanche il tempo di fare 2 chilometri, ci chiamano avvertendoci che avevano preso una zebra :( Questa volta la caccia fotografica è andata male.
Di tanto in tanto ci avviciniamo a pozze d'acqua dove enormi ippopotami sguazzano tranquillamente indisturbati. Queste zone sono inevitabilmente prese d'assalto da innumerevoli specie di uccelli: airone cenerino, aquila pescatrice, aquila africana e moltissimi altri del quale ignoriamo il nome.
Altro spettacolo degno di Geo&Geo: 2 facoceri fanno la lotta per contendersi una femmina. All'inizio si studiano molto e si limitano a sbuffare, spostare pietre e scavare a terra. Poi la battaglia prende piede ed i due fanno sul serio fino al punto di farsi uscire il sangue. Uno spettacolo unico che non credo sia semplice da poter ammirare dal vivo.
Il giro per il parco non fa altro che regalarci emozioni di ogni genere. La più grande il mattino seguente quando ci rechiamo dalla stanza alla sala ristorante; appena scopriamo la savana vediamo da lontano un enorme montagna che si intravede tra le nuvole. E' il famosissimo Kilimanjaro del quale ignoravamo la stretta vicinanza con il nostro lodge. La distanza in effetti non era poca ma con i suoi 5.895 metri sembrava essere più vicino del previsto. Un Masai che sta fisso davanti al ristorante come attrazione turistica ci spiega alcune cose a riguardo e si concede in una foto insieme a noi.
In conclusione le nostra impressioni riguardo questo parco sono state molto positive sia per la grande quantità di animali sia per le varietà avvistate. Senza bisogno di andarli a scovare chissà dove, gli animali restano impassibili all'uomo e alle macchine che continuamente li circondano. Ormai sono talmente abituati che nessun nostro rumore o presenza disturba la loro quiete quotidiana. Al contrario dovreste vedere come sono vigili e attenti quando si aggira un felino :P
Questo parco inizia ad essere distante dalle zone marine e pertanto un po' meno accessibile dai turisti "giornalieri" che dovrebbero far troppi chilometri per raggiungerlo. Questo fa sì che anche il turismo è più selettivo e chi si trova in questo posto fa parte di un tour organizzato. La differenza la notiamo molto anche con gli italiani che sono praticamente dimezzati rispetto allo Tsavo.
Con il passare dei giorni questo fenomeno si accentuerà ancora di più e solo noi 4 arriveremo fino alla fine della settimana. Ma questa è un'altra storia e la conoscerete nelle prossime opinioni.