Un turbinio di profumi e colori
Ho visitato la medina di Hammamet molti anni fa, in gita scolastica, quando l’interesse per i luoghi che si visitano è molto limitato e la gita è solo l’occasione per fare baldoria con gli altri compagni. Nonostante ciò la medina vecchia mi è rimasta particolarmente impressa, per i suoi colori, per i suoi profumi e per il continuo vociare dei venditori che ti chiamano, ti mostrano la loro merce e te non riesci a dire di no a qualche piccolo e grazioso souvenir da riportare ai tuoi cari. La medina vecchia, da non confondere con quella nuova, costruita in anni recenti esclusivamente per fini turistici, è racchiusa all’interno di mura, che servivano per proteggersi dai potenziali nemici provenienti dal mare. Si trova a due passi dal mare e le costruzioni che sorgono tra le strette e colorate stradine sono basse, al massimo a due piani e ricordano molto le classiche abitazioni bianche della Grecia. Ciò che contraddistingue una casa dall’altra rendendola unica sono gli splendidi portoni, ognuno di un colore differente e tutti elegantemente dipinti e decorati con borchie. In alcuni portoni si possono osservare i battenti costituiti dalla "mano di Fatima", considerata un portafortuna dai tunisini.
Le strette stradine sono sempre piene zeppe di gente, intenta ad osservare e a contrattare, come consuetudine tunisina. Ciò che si può comprare al mercato lascia sbalorditi, ci si trova di tutto, dai foulard, ad oggetti artigianali tipici, dall’incenso alle spezie, senza dimenticare i profumatissimi thé alle fragranze più bizzarre (delle mie amiche ricordo avevano comprato il thé alla menta ed una volta tornate a casa mi hanno detto che era veramente squisito... penso che ci dovrò tornare quantomeno per comprare il thé!).
Vicino alle botteghe piene di souvenirs ed oggetti tradizionali si possono osservare anche negozietti con abbigliamento e scarpe taroccate, nonché gente che porta a vendere degli animali! Anche io mi lasciai tentare da qualche piccolo acquisto e mi ricordo che mi divertii molto a contrattare con un mercante per comprare delle sciarpine da riportare a mia madre e a mia sorella. Addirittura comprai il mio primo walkman che mi durò una decina di anni :P
Raccontando questa mia esperienza a mia moglie è rimasta molto colpita ed incuriosita da questa cittadina che sa coniugare in sé la modernità ed il turismo, ma senza dimenticare le sue radici e la sua cultura. Penso che nei prossimi anni un pensierino per ritornarci ce lo farò sicuramente... così potrò unire le mie vecchie emozioni nell’entrare per la prima volta in un tipico mercato arabo, a nuove sensazioni dettate da qualche anno in più sulle spalle. Inoltre avrò la possibilità di fare delle foto, visto che allora non ne faci nemmeno una :-(