Penso che tutti ormai abbiamo visto o quantomeno sentito parlare dei Trulli di Alberobello, ma magari non tutti conoscono la loro storia e le loro caratteristiche; pertanto leggete qua e scoprirete, in base alla nostra visita, informazioni utili e interessanti!
I trulli, caratteristiche abitazioni dalle pareti bianchissime ed i tetti a cono, sono sparsi qua e là un po’ in tutto il sud della Puglia, in particolare nella Valle d’Itria, ma la massima concentrazione di queste graziosissime abitazioni è senza dubbio ad Alberobello. Solo ad Alberobello si contano ben 1.500 trulli costruiti nei rioni Monti ed Aja Piccola. Se un tempo queste erano spartane case di contadini, oggi ospitano per lo più negozietti di souvenirs per i turisti.
QUALCHE CENNO STORICO
Pare chi i primi trulli di Alberobello risalirebbero al XIV secolo, periodo in cui questa terra, inizialmente disabitata, fu assegnata al conte di Conversano, Andrea Matteo III Acquaviva d’Aragona, che decise di portare qui una quarantina di famiglie di contadini. Pian piano queste abitazioni, dapprima sparse, cominciarono a costituire degli insediamenti rurali, formando così dei borghi, che poi vennero chiamati Aja Piccola e Monti.
All’epoca bisognava pagare le tasse al Regno di Napoli per tutti i nuovi insediamenti, e per ovviare a ciò, imposero a tutte le famiglie della zona di costruire muri senza malta: ecco come sono nate queste costruzioni a secco, facilmente smantellabili e quindi non soggette a tassazione.
In realtà questa tecnica è molto antica, infatti era già conosciuta nell’Era Preistorica e la facilità di reperire pietra calcarea che ben si adattava a questo genere di costruzioni, rese il tutto ancora più agevole.
Visitare i trulli di Alberobello
INFO UTILI
Abbiamo parcheggiato l’auto nel comodo parcheggio del Centro Storico che dista appena 50 metri dal rione Monti, la zona dove ci sono ben 1.000 trulli, adibiti a botteghe artigiane e negozietti di souvenirs. Il costo è veramente esiguo considerando che Alberobello è una rinomata meta turistica, 6 euro per l’intera giornata!
Passeggiare tra queste viette è veramente piacevole e interessante; se viaggiate con bambini vedrete che apprezzeranno molto anche loro questa passeggiata, visto con i loro occhi potrebbe sembrare un piccolo villaggio di gnomi!
L’ingresso ai trulli è sempre gratuito e non siete obbligati ad acquistare niente, perciò non fatevi problemi ad entrare solamente per osservare le costruzioni. Tra quelli che ricordo meglio e vi consiglio di vedere:
- Uno degli ultimi trulli abitato fino a pochi anni or sono in questo rione, dove c’era ancora il mobilio originale della signora.
- Il terrazzo panoramico che permetteva di avere una panoramica dall’alto del rione e del centro di Alberobello.
- La ricostruzione fedele in scala 1:50 di tutti i trulli del Rione Monti.
- Il trullo più piccolo.
Siamo arrivati poi fino alla parte del rione dove si trova la Chiesa di Sant’Antonio, molto particolare e suggestiva in quanto a forma di trullo. Di fronte c’è un ampio parco con tavoli e panche per riposarvi e magari fare anche un pic-nic.
Da Rione Monti si può raggiungere il Rione Aja, costituito da circa 400 trulli, tutti adibiti ad abitazioni private. Noi non siamo riusciti ad arrivarci, un po’ perché era veramente molto caldo (era fine giugno, ma abbiamo beccato una delle settimane più torride dell’estate con oltre 42 gradi) ed un po’ perché Alberobello era l’ultima tappa del nostro stupendo tour alle Isole Eolie e sud Italia, e quindi da lì ci dovevamo fare oltre 500 km di macchina per rientrare nelle nostre Marche!
Una volta giunti nella parte bassa dei trulli ne abbiamo anche approfittato per fare una passeggiata nel centro di Alberobello. Qui abbiamo trovato una bella piazza, un piccolo parco ombreggiato con panche e fontanella di acqua potabile, alcuni negozi e una bella chiesa. Visto che ci siete vi consiglio di fare un giretto anche in centro.
Visitare i trulli di Alberobello
CARATTERISTICHE E CURIOSITA’ DEI TRULLI
Queste costruzioni dovevano essere costruite con facilità, col minimo della spesa e rispondere al meglio alle esigenze del contadino che le abitava, per renderle al massimo confortevoli sia in estate che in inverno. Proprio per questo motivo i muri del trullo erano del tipo a sacco, ovvero venivano costruiti con un doppio involucro di pietra che racchiudeva un’anima friabile di riempimento con materiali di scarto. Questa stratificazione, insieme al possente spessore murario (pensate più di 1 metro!!!), dava alla struttura molto isolamento, garantendo il massimo calore in inverno e temperature più fresche in estate (addirittura in estate si potevano avere fino a 6-8 gradi di meno rispetto all’esterno!!!). Anche l’imbiancatura esterna non è un caso, infatti anche questa tecnica contribuisce a preservare il calore in inverno e a mantenere più fresca la casa in estate. All’interno i trulli erano di dimensioni ridotte, ma spesso erano presenti il focolare ed il pozzo che veniva riempito dall’acqua piovana che giungeva all’interno tramite un sistema di grondaie e canalette. Anche i tetti sono a doppio strato e recano spesso iscrizioni in cenere bianca dal significato mitologico o religioso; terminano con un pinnacolo decorativo che aveva lo scopo di scacciare le influenze maligne e la sfortuna.
L’unicità architettonica e l’importanza storica di questo Comune italiano sono state riconosciute dall’Unesco e la città è divenuta Patrimonio dell’Umanità dal 1996.
Durante la nostra visita ho effettuato delle riprese con le quali ho realizzato un VIDEO. Vi invito a vederlo e condividerlo con i vostri amici.