Il Sacro Bosco di Bomarzo, conosciuto anche come il Parco dei Mostri di Bomarzo, fu ideato dall'architetto Pirro Ligorio su commissione del Principe Pier Francesco Orsini, detto Vicino, in seguito alla morte della moglie Giulia Farnese.
Il parco si erge nei pressi dell'omonima località di Bomarzo in provincia di Viterbo ed è facilmente raggiungibile in macchina percorrendo l'autostrada del Sole A1 uscendo ad Orte per chi proviene da sud o ad Attigliano per chi scende da Nord.
Le sculture che si incontrano passeggiando in questo suggestivo luogo sono cariche di simbolismi che rimandano a personaggi mitologici e ad un mondo fantastico. Da sempre studiosi, artisti ed intellettuali di ogni epoca, si sono interrogati sulle reali intenzioni del Principe Orsini e sui significati nascosti disseminati nel parco. Non a caso il parco è chiamato anche Bosco Sacro ed è molto probabile che l'intenzione fosse proprio quella di creare una sorta di percorso iniziatico, dove riprendendo le parole del Principe stesso fosse possibile "sfogare il core", ma anche stupire gli occhi degli ospiti.
Al di là di quelle che fossero le reali intenzioni del Principe Orsini, certo è che l'intero complesso è una grande celebrazione d'amore rivolta alla moglie Giulia Farnese. A lei, infatti, è dedicato il Tempietto, che si incontra su una piccola altura circondato da un ampio spiazzo verde, l’unico di tutto il parco, visto che il resto si snoda completamente all’interno di un bosco.
Tra grandi statue ed edifici surreali, iscrizioni ed indovinelli, si viene proiettati in un mondo fantastico, popolato da sirene, tartarughe giganti, mostri marini, sfingi, satiri, draghi, maschere e giochi illusionistici.
Il parco cadde in abbandono in seguito alla morte del Principe e solo dopo circa 400 anni queste bellissime sculture poterono riacquisire il loro splendore grazie alla famiglia Bettini che fece eseguire numerosi lavori di restauro. Proprio per questo motivo, all’interno del Tempio, si trova anche una lapide dedicata a Tina Severi Bettini.
Questo parco ricco di meraviglie venne riscoperto e rivalutato nel tempo, anche grazie all'interessamento di molti artisti, tra cui Salvador Dalì, che vi trovò ispirazione per una delle sue celebri opere.
Dopo aver acquistato il biglietto per l’ingresso, si potrà cominciare la piacevole passeggiata che vi condurrà alla scoperta di 36 punti di interesse.
Tra le più suggestive ed importanti bisogna menzionare senz'altro i gruppi scultorei della Tartaruga e del Pegaso Alato, ma anche l'Elefante e la statua del dio Nettuno.
Proseguendo il percorso siamo giunti nei pressi di un edificio davvero singolare: la Casa Pendente, una costruzione che poggia su di un masso inclinato e visitabile all’interno grazie ad un piccolo ponte. La sensazione che si prova entrando è veramente particolare, si è disorientati e si può perdere facilmente l’equilibrio... se non ci credete guardate il video e la reazione di Silvia, che per poco non è caduta! :-)
Resta comunque un'esperienza sensoriale decisamente spiazzante e anche divertente, soprattutto i bambini credo che si divertiranno molto!
Nei dintorni si trovano anche la statua del Drago assalito da un cane ed un leone, il Gigante, lo Stregone e l’inquietante Orco con la bocca spalancata, al cui interno si trova un tavolo in pietra con tanto di sedie. Proprio l’Orco è una delle sculture più emblematiche e famose del Parco ed altrettanto celebre è la scritta riportata intorno alla bocca dell’Orco, ovvero "Lasciate ogni pensiero voi che entrate", invitando ad abbandonare le certezze razionali per ricongiungersi con la parte più istintiva ed autentica di ognuno di noi, proprio al fine di ritrovarsi!
In definitiva è stata una piacevole esperienza, e anche se non si vuol cogliere a pieno il vero significato di queste opere, sono comunque delle vere e proprie imponenti sculture che attirano l’attenzione di grandi e piccini. Non a caso abbiamo incontrato moltissime famiglie con i bambini letteralmente stupiti e allo stesso tempo entusiasti nell’ammirare questi giganti di roccia.
Il percorso si snoda su un sentiero sterrato e presenta diversi scalini perciò lo sconsiglio a passeggini, carrozzelle e naturalmente a chi ha problemi motori alle gambe.
All’ingresso del parco si trova un bar ristoro e poco più avanti un parco giochi per bambini (chiuso in questo periodo Covid) e un’area picnic, ovvero l’unico posto in cui è possibile fermarsi a mangiare.
Non sono ammessi animali !!!
Sacro Bosco di Bomarzo
Loc. Giardino
01020 - Bomarzo (VT)
Tel.: 0761.924029
Fax: 0761.924174
Email: info@parcodeimostri.com
WEB: https://www.sacrobosco.it