Le Grotte del Caglieron
Se vi capita di passare dalle parti di Vittorio Veneto, in provincia di Treviso, una delle mete turistiche-naturalistiche maggiormente consigliate è indubbiamente la profonda e stupenda gola del Caglieron. Si tratta di un luogo magico dove l’azione della natura ha agito in sintonia con l’operato dell’uomo per andare a creare una suggestiva gola che merita sicuramente una passeggiata di un’oretta. Per raggiungere quelle che sono conosciute come Grotte del Caglieron, dal nome che ha originato la gola, bisogna superare il comune di Fregona dirigendosi in località Breda, dove un piccolo parcheggio a pagamento (solo nei giorni festivi) invita a lasciare l’automobile per inoltrarsi a piedi lungo il sentiero.
GROTTE DEL CAGLIERON
La forra si formò millenni fa grazie all’azione erosiva del Caglieron che con le sue impetuose acque ha creato degli splendidi salti d’acqua che formano cascate che si gettano nelle tipiche formazioni geologiche delle marmitte dove l’acqua si accumula formando una sorta di piscine naturali. Il torrente ha scavato strati di conglomerato calcareo, di arenaria e di marne del miocene medio.
Tutto il sentiero è stato attrezzato con ponti in legno e scale dove bisogna prestare particolare attenzione in quanto il fondo è reso scivoloso dal continuo gocciolare dell’acqua che cola giù dalle pareti rocciose. Lo scenario che si aprirà di fronte è di grande fascino e non si potrà non rimanere a bocca aperta pensando allo stupefacente lavoro compiuto dalla natura. Percorrendo il sentiero che scende giù fino ad un bel mulino che un tempo funzionava grazie alle acque del Caglieron ed oggi adibito ad osteria, si potranno notare delle grotte costruite artificialmente nel 1500, o forse anche prima, per poter reperire pietra per la costruzione di palazzi signorili. Ancora oggi, passeggiando per le vie di Vittorio Veneto, se si guardano attentamente alcune facciate, si potranno scoprire antiche pietre provenienti proprio dalle grotte del Caglieron. Ciò che stupisce in queste grotte è la particolare tecnica impiegata per scavarle, in quanto gli strati rocciosi sono inclinati di 45° e ciò ha richiesto particolare attenzione al fine di evitare che le volte precipitassero. Per ovviare a ciò vennero impiegati degli enormi scalpelli che hanno lasciato tracce ben visibili sui pilastri rimasti per sostenere le volte delle cavità. Anche queste cavità emanano grande fascino che viene aumentato durante una manifestazione, "Estate in grotta", che ormai si ripete dal 2009, durante la quale queste cavità si prestano come scenario naturale per portare in scena opere teatrali. Giunti in fondo al sentiero, quando la gola si riapre lasciando spazio al verde, è possibile rifocillarsi o bere qualcosa nella caratteristica osteria nata in un pittoresco mulino del XV secolo. Per il ritorno si può decidere di rifare il sentiero in mezzo alla gola, oppure prendere la comoda strada che passa sopra al mulino, raggiungendo in pochi minuti il parcheggio sopra menzionato.
GROTTA "ALLA MADONNA"
Nei pressi del parcheggio, proprio al lato opposto della strada, viene segnalata con un cartello informativo la Grotta "alla Madonna". Una piccola scalinata condurrà in meno di un minuto ad un piccolo terrazzamento roccioso in cui è ubicato l’ingresso della grotta, una panchina e una fontanella. Oltrepassato il cancello di ferro installato per proteggere la grotta si entrerà all’interno della stessa in cui sono custodite le statue della Madonna di Lourdes e di Santa Bernadette. La storia di questa grotta, e in primis della collocazione della Madonna, risale al periodo della Grande Guerra, quando per fatalità un carro con due persone caddero dal ponte antistante senza farsi nulla. Anni dopo successe la stessa cosa anche ad una terza persona tant’è che una donna del luogo collocò a fianco del ponte, in una piccola nicchia, un quadro raffigurante la Madonna di Lourdes e di Santa Bernadette. Dopo alcuni anni la roccia in cui era posto il quadro iniziò a sgretolarsi e pertanto gli abitanti del posto spostarono l’immagine nella sovrastante grotta. La grotta venne poi benedetta a metà degli anni cinquanta a seguito di un voto fatto per la guarigione di un tumore da parte di una signora del luogo. Da allora la grotta e l’immagine della Madonna sono divenute un punto di riferimento per i fedeli delle zone circostanti.
In anni recenti alcuni volontari hanno contribuito alla realizzazione delle opere di miglioramento in modo da rendere il luogo più bello e fruibile.
CONCLUSIONI
In conclusione non posso far altro che consiliare una visita di mezza giornata in questo luogo incantato dove l’azione della natura e dell’uomo hanno creato scenari unici. Io per coincidenza ci sono stato il giorno del 25 aprile e in questo caso sconsiglio la visita nei giorni festivi in quanto c’è molto afflusso di visitatori ed i parcheggi sono pochi e a pagamento.
Nell’area circostante si stanno effettuando ulteriori lavori per abbellire la zona e renderla più sicura, pertanto credo che per la fine dell’estate sarà tutto ancora più curato.
Si consigliano inoltre scarpe comode per poter accedere ai percorsi delle grotte del Caglieron facendo presente che sono inaccessibili a passeggini e a persone con mobilità ridotta degli arti inferiori.