Tra leggende e cavalieri
Nella bella cornice della città Medievale di Camerino, ormai da diversi anni si tiene una rievocazione storica che attira sempre numerosissimi turisti.
Nel mese di maggio, in onore del Santo patrono Venanzio, che si festeggia il giorno 18, per una decina di giorni Camerino lascia la routine quotidiana per fare un tuffo in un lontano passato che la riporta nel XIII secolo, agli antichi splendori di una città ducale.
I festeggiamenti cominciano qualche giorno prima della festività del patrono, per concludersi la domenica successiva al 18, culminando con la corsa alla spada e palio, che è quella che dà il nome a tutta la manifestazione.
Nel 1200, anno a cui risalgono i primi festeggiamenti, secondo alcune fonti storiche ritrovate, le gare erano 4 e l'unica che si correva a piedi era la corsa alla spada. Ancora oggi il tragitto che viene compiuto è lo stesso di secoli fa; si parte dalla Chiesa di S. Venanzio e attraverso un'impegnativa salita si giunge alla Piazza principale, per poi proseguire lungo il Corso Vittorio Emanuele e concludere in volata lungo via Lili. D'avanti alla Chiesa di S. Maria in Via una folla festante attende i suoi beniamini, trepidante nell'attesa di conoscere chi sarà il vincitore della spada, assegnata al primo arrivato. All'origine si disputavano altre tre gare, tutte a cavallo, ovvero la corsa al palio, dove questo drappo di velluto rosso veniva vinto dal primo che giungeva al traguardo, la gara dell'anello, che si svolgeva nella strada che fiancheggia la Cattedrale e la gara della quintana, dove bisognava colpire un fantoccio di mobile, posizionato nella piazza antistante la cattedrale.
Secondo alcuni documenti storici pare che questa manifestazione durò alcuni secoli, fino al 1600, quando cessò, rimanendo nell'ombra per molti e molti anni.
Camerino rispolverò queste tradizioni solo in tempi recenti e precisamente nel 1982, quando un gruppo di volenterosi decise di riproporre la corsa alla spada e palio. La prima edizione fu ovviamente di ridotte dimensioni, con un numero minimo di figuranti in costume e senza iniziative collaterali, ma visto il successo riscosso, l'anno successivo si programmarono maggiori iniziative, tra cui ci fu la nascita di una prima taverna dove mangiare piatti tipici del 1200. Di anno in anno la rievocazione vide la partecipazione di un pubblico sempre più entusiasta, per cui la festa si andò ingrandendo sempre di più. I costumi indossati dai figuranti sono il risultato di attenti studi di fonti storiche attendibili, così come i piatti proposti nelle osterie, le musiche che si possono ascoltare passeggiando per le vie e tutti i particolari qua e la per la città.
Tutto il centro storico ed anche i comuni limitrofi, per lo meno quelli che ricadevano sotto il dominio dei Da Varano, in quei giorni di maggio si abbelliscono di drappi e bandiere con gli stemmi del terziere di appartenenza. Tre sono i terzieri e più precisamente: Muralto, dai colori bianco-azzurro e con delle spighe di grano, Sossanta, contraddistinta dai colori rosso e bianco e da una colomba al centro dello stemma, Di Mezzo, in riferimento alla sua posizione centrale, dai colori nero e verde ed al centro una fascina di legno legata.
Le manifestazioni più importanti e più attese sono la corsa alla spada e palio, alla quale partecipano 10 atleti per ogni terziere; questa si corre la domenica successiva al 18 maggio e segna la conclusione dei festeggiamenti in onore del santo. L'altro appuntamento di particolare rilievo è l'offerta dei ceri, che avviene il 17 maggio ed è particolarmente suggestiva in quanto si svolge in notturna, al chiarore delle fiaccole. Segna l'inizio dei festeggiamenti attraverso il proclama letto dal banditore, nella lingua del 1200. Anche questo evento ripercorre le tappe di ciò che succedeva secoli addietro: prima di tutto c'è il controllo del peso dei ceri, che avviene nella Chiesa di S. Giacomo, poi si vanno formando tre cortei composti dai nobili, dai corridori, dalle Corporazioni Minori e dalle Corporazioni Alte, tutti insieme sfilano fino a giungere alla Basilica di S. Venanzio, accompagnati dai tamburi e dagli squilli delle chiarine. Dopo la benedizione all'interno della basilica e l'offerta dei ceri, c'è l'accensione di un grande falò propiziatorio nella piazza antistante.
Dal 1982 ad oggi la rievocazione si è arricchita ogni anno di più ed infatti durante i circa 10 giorni di feste ogni sera si propone qualcosa, dalla cena in piazza, a concerti di musica medievale, dalla staffetta rosa, al palietto. Da un paio di anni nella piazza centrale fanno anche una partita di scacchi umana in una versione molto scherzosa e goliardica. Inoltre spesso si possono incontrare per le vie artisti di strada, quali mangiafuoco, trampolieri e giocolieri. L'ultima sera si conclude sempre con un bellissimo spettacolo pirotecnico, a volte preceduto da un'esibizione di attori, danzatori che mettono in scena storie fantastiche che proiettano gli spettatori in mondi magici, spesso dominati dalla lotta tra il bene ed il male. Ma in quei giorni c'è spazio non solo per attività ludiche, ma anche per convegni sulla storia passata del ducato dei Da Varano.
La corsa alla spada e palio è preceduta da una sfilata che vede la partecipazione di numerosi figuranti. Tra le dame spicca per bellezza la figura della duchessa, accompagnata dal duca. Da pochi anni questi ruoli vengono ricoperti da personaggi celebri, ad esempio nel 2005 ci furono Natasha Stefanenko ed il marito Luca Sabbioni, mentre nel 2007 una splendida Barbara Chiappini catturò l'inevitabile attenzione di tutto il pubblico presente. Il corteo è arricchito da personaggi a cavallo, dalla partecipazione degli sbandieratori, che eseguono sempre degli entusiasmanti spettacoli, dal gruppo dei "tamburi Emma Magini" e dagli arcieri che gareggiano nei giorni antecedenti la corsa, nella splendida cornice della rocca borgesca. La domenica l'ingresso al centro storico, per assistere alla sfilata e alla corsa è a pagamento, ma comunque si tratta sempre di pochi euro.
Le serate in questo periodo vengono inoltre animate dai numerosi visitatori che non possono non fare a meno di andare a mangiare e fare baldoria in una delle tante tipiche osterie allestite per l'occasione. In linea di massima le osterie effettuano due turni serali e per avere la certezza di trovar posto si consiglia di prenotare in anticipo, specialmente per le serate più caratteristiche. Tantissime persone poi si riversano nelle vie del centro storico per partecipare attivamente all'evento e frequentare i bar ed i pub che per l'occasione si trasformano in veste medievale.
Nei limiti della decenza si può far baldoria fino alla chiusura dei locali, intonando cori di ogni genere e bevendo vino e birra, simboli indelebili della festa.