Escursione alle Cascate dell'Acquasanta
Escursione del 9 luglio 2004
Si torna in montagna :) Come non potervi raccontare anche questa escursione. Mi piace tanto visitare la mia terra, e di conseguenza mi piace condividere con voi le mie esperienze, e magari anche invogliarvi a visitare le mie zone.
Questa volta mi trovo all'interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini.
Il paese da cui parte questa escursione è un piccolo comune in provincia di Macerata che si chiama Bolognola. Un piccolo paese di circa 200 abitanti a poco più di 1.000 metri di altezza. Per informazioni più specifiche vi consiglio di leggere l'opinone di "epy" che ha descritto perfettamente il posto. Io invece mi vorrei soffermare sull'escursione.
In questa zona è possibile effettuare innomerevoli escursioni, ma la maggior parte di esse prevedono un camminamento in vetta ai monti. Questa, e la Valle del Fargno invece, sono due fantastiche escursioni all'interno delle valli. In particolare, Le Cascate dell'Acquasanta sono un traguardo per quasi tutti i turisti della zona. Infatti il suo percorso è relativamente corto; prevede una camminata di 5,5 km quasi tutta in piano, per poi raggiungere una stupenda gola dove innumerevoli cascate d'acqua tingono la valle di un'atmosfera magica.
Arrivati a Bolognola non potete non vedere la chiesa che svetta accanto la strada. Dietro la chiesa c'è una strada che scende in basso a destra e la si segue per alcune centinaia di metri finchè non si incontra un piccolo borgo di case ristrutturate in pietra. Qui la segnaletica dice che la strada è senza sbocco. Proseguite ugualmente fino in fondo dove c'è un piccolo piazzale privato (abitato solo in pochi giorni dell'anno). Qui si può parcheggiare ai BORDI del piazzale senza intralciare troppo il traffico. Siamo giunti perciò al punto di partenza dell'escursione.
Zaino in spalla... si parte !!! In fondo alla strada c'è un piccolo stradello che butta sulla destra, perfettamente segnalato da un cartello che indica il punto di partenza. Lo si imbocca scendendo su un sentiero. Questa è l'unica discesa che si incontra, ma niente di rilevante. Arrivati al centro della valle di risale di poco nel versante opposto, e anche questa è l'unica saluta. D'ora in poi lo stradello prosegue tutto in piano. Si segue il percorso del vecchio acquedotto. Di tanto in tanto si consiglia di fermarsi ad ammirare il panorama che muta di chilometro in chilometro. Non abbiate paura di sbagliare che è impossibile. Eventualmente tranquillizzatevi ogni volta che incontrerete il cartello che indica i chilometri rimanenti.
La passeggiata inizia a farsi interessante non appena inizierete a vedere le prime cascatine. Qui lo stradello inizia a farsi un po' più pericoloso in quanto si ristringe notevolmente e la pendenza della montagna è alquanto elevata. Attraversare gli scoli delle cascate non è un problema, ma come sempre c'è da fare attenzione.
Di cascata in cascata gli ultimo 500 metri offrono uno scenario unico. D'estate il flusso dell'acqua è naturalmente inferiore, ma almeno permette l'attraversamento. Autunno e primavera sono stagioni un po' più ambigue. L'inverno invece lo scenario è completamente diverso e molto più pericoloso. L'acqua si trasforma in ghiaccio e l'attraversata diviene più difficoltosa, ma dalla sua offre sicuramente uno spettacolo unico, con innunmerevoli ghiaccioli che pendono dalle pareti rocciose.
Arrivati in fondo si può ammirare la casacata più grande, sia di flusso che di altezza. Non siamo perfettamente al centro della gola, ma di poco spostati sulla sinistra. Nella gola invece scorre un fiume bloccato poi (ahimè) da una piccola diga che incanala l'acqua nel nuovo acquedotto con il quale si riesce ad alimentare innumerevoli paesi del circondariato. Quando il flusso dell'acqua non è molto si riesce a scalare la diga e immettersi a piedi nella gola. Questa operazione però resta molto pericolosa, sia perchè le grate della diga sono scivolose, sia perchè all'interno della gola cadono costantemente dei massi dall'alto. Pertanto fatelo solamente se siete degli esperti escursionisti e ancora meglio se indossate l'elmetto.
L'acqua che non riesce ad incanalarsi nell'acquedotto forma un piccolo ruscello dove è possibile riempire le proprie borracce. Pertanto non è necessario che portiate con voi una grande scorta d'acqua. Qui non manca di certo :)
L'escursione, al di fuori dei 5,5 chilometri (per 2:).... bisogna pur tornare indietro) non presenta difficoltà. Si può definire più che altro una passeggiata, ma è sempre comunque consigliabile l'uso di scarponi da trekking.
Il ritorno è anche possibile farlo su una strada alternativa che scende in basso seguendo in nuovo acquedotto. L'unico inconveniente è che non chiude ad anello il percorso. Si arriva da esso ad un paese che si chiama Acquacanina a circa 5 chilometri di strada asfaltata dalla partenza. Se andate con due macchine potete anche fare una politica del genere :)
Comunque sia il percorso consigliabile è rifare lo stesso dell'andata, anche se sarà un po' meno emozionante.
Non ci vuole molto a fare tutto il percorso, e la maggior parte di esso si trova in ombra, perciò è consigliabile anche quando è molto caldo. Quì si sta di certo freschi.