La danza dei Dervisci Rotanti
Molti di voi sono sicura che pensando alla Turchia richiamano subito alla mente I “ballerini” che sono in grado di ruotare su loro stessi per diversi minuti, senza perdere l’equilibrio. Prima di partire per questo bellissimo viaggio in Turchia io non ne sapevo un granché di queste affascinanti figure. Trovandomi a Konya, nel luogo dove fu fondato quest’ordine religioso (e si... perché si tratta di un vero e proprio ordine religioso... altro che ballerini... avevo un’ignoranza a riguardo da far paura, non ne sapevo proprio nulla), ne ho approfittato per andare a vedere un momento di preghiera dei Dervisci Rotanti.
STORIA GENERALE DELL’ORDINE DEI DERVISCI ROTANTI
Col termine derviscio (in persiano e arabo darwīsh che letteralmente vuol dire povero, mendicante) si indicano i discepoli di Mevlana, colui che fondò quest’ordine religioso nel 1200. Il Maestro Mevlana, ovvero Jalaluddin Rumi, (1207-1273), era un uomo saggio nato in Persia ed in seguito stabilitosi a Konya. E’ riconosciuto come colui che ha fondato il corpo dei Dervisci Rotanti vale a dire quei mistici, vestiti di un'ampia tunica bianca lunga fino ai piedi, che girano vorticosamente su se stessi, spesso in stato di trance, per raggiungere l'estasi.
Il duro e faticoso addestramento aveva il fine ultimo di avvicinarsi a Dio, come diceva sempre Mevlana in un suo fondamentale precetto: "Molte strade portano a Dio, io ho scelto quella della danza e della musica."
I dervisci credono che con la loro danza si possano connettere profondamente con tutte le forze del mondo, visto che tutto è in movimento, anche loro pregano danzando, con il movimento circolare. D’altronde il cerchio è il più antico simbolo sacro, simbolo di unità e di perfezione.
Una caratteristica rivoluzionaria del gruppo Mevlevi fu che le donne potevano farne parte e stare non velate in assemblea con i ricercatori uomini. Anche le donne erano danzatrici vorticose al ritmo lento e circolare della musica, fino all'oscurantismo del XVII secolo, che le vide private di questo ed in seguito anche di altri diritti. Proprio in nome della libertà, della tolleranza e dell'amore ancora oggi donne e uomini di ogni parte del mondo, possono incontrarsi come allora per danzare insieme, e insieme al cosmo compiere questa innocente danza, risultato della gioia.
COME AVVIENE LA CERIMONIA
Mentre il flauto e i tamburi cominciano a suonare, essi depongono la sopravveste nera, simbolo dell’oscuro mondo in cui l'anima è prigioniera e, candidi e leggiadri cominciano a ruotare su loro stessi usando un piede come perno. Nulla è lasciato al caso, tutto ha un suo preciso significato, così la mano destra, aperta verso il cielo, simboleggia la coppa del cuore che accoglie la grazia divina, mentre la mano sinistra, aperta verso terra, è la sorgente di vita che comunica il divino influsso al mondo corruttibile di noi poveri mortali. L'alto copricapo a cilindro, nero o marrone, è la pietra tombale che l'Iniziato pone sulle sue passioni terrene. Il cerchio dell'ampia gonna che, roteando, si schiude come una corolla, è la sfera del cosmo che si avvolge all'infinito intorno al centro dell'universo.
LA MIA ESPERIENZA
Con tutto il gruppo ci siamo recati in una sala un po’ buia, simile ad una grotta, dove al centro c’era una pedana illuminata da un filo di luci e tutto intorno delle gradinate dove ci hanno fatto accomodare per poter assistere alla loro preghiera. Ci hanno chiesto il pagamento di un biglietto (hanno detto per contribuire alle loro attività, anche se l’impressione che dava è che fosse tutto molto commerciale e turistico) e dopo una ventina di minuti buoni di attesa sono entrati i primi signori con degli strumenti musicali, seguiti da coloro che avrebbero eseguito la danza, che per loro, come dicevo prima, è un modo di pregare.
La musica veniva accompagnata dalla voce di colui che dirigeva il tutto (come se fosse un po’ il nostro prete quando dice la messa) e terminata questa parte della preghiera i Dervisci rotanti hanno cominciato la loro particolare forma di preghiera.
Ci avevano dato un foglio all’ingresso in cui erano spiegate tutte le varie fasi che si succedevano durante questa preghiera e devo ammettere che è stato molto affascinante scoprire la loro filosofia di vita e il loro credo.
Durante questo momento mistico non era permesso filmare o fotografare, ovviamente per rispettare il loro momento di raccoglimento in preghiera. Alla fine sono usciti tutti e dopo pochissimo un danzatore è rientrato insieme a colui che dirigeva la preghiera. Ci hanno detto che avrebbe eseguito per qualche minuto la loro danza, dandoci la possibilità di fare riprese e fotografie, perché in fin dei conti lo sanno che la gente va lì con occhi curiosi da turista.
Una cerimonia religiosa e insieme uno spettacolo di musica-danza: una tradizione con oltre settecento anni alle spalle, che appare sorprendentemente moderna, nell'austera scansione di sonorità e movenze, che fanno dei Dervisci Rotanti un'entità unica ed affascinante.
VIDEO DELLA DANZA DEI DERVISCI ROTANTI
Dervisci Rotanti - Turchia