Guida turistica - Vigo di Fassa
Preambolo
In questo periodo mi sono dilettato un pochino in una nuova frontiera di opinioni. Ho voluto scrivere qualcosa in modo diverso... a mo' di guida turistica, in modo da poter aiutare chi in questo periodo sta programmando la settimana bianca. Per iniziare non potevo scegliere mete migliori come quelle della Val di Fassa, le quali amo moltissimo e in cui ho passato delle splendide giornate.
Questa è l'ultima tappa con cui concludo l'intera valle.
Introduzione
Su di un ampio e soleggiato terrazzamento, a 1.382 metri sul livello del mare, sorge il piccolo comune di Vigo di Fassa, autentico balcone che domina l'intera valle.
Un tempo, vista la sua centralità ed essendo un punto nevralgico di comunicazione verso il nord, era il centro amministrativo, sociale, culturale, economico e religioso di tutta la Val di Fassa.
Oggi, con i suoi 1.142 abitanti, è uno dei 18 comuni che difende strenuamente la cultura e le tradizioni ladine.
Cultura
Nel 1976 è stato istituito l'Istituto Culturale Ladino, per reperire materiale concernente la cultura ladina e studiarlo, al fine di difendere l'identità culturale di un popolo che ha usi, costumi e tradizioni che si perdono nella notte dei tempi in un passato lontano. La cultura ladina, infatti, nasce come un mix tra la cultura tramandata dagli antichi romani e quella dei retici.
Adiacente all'Istituto troviamo il Museo Ladino di Fassa, inaugurato nel 2001. Il Museo possiede anche delle sedi distaccate in altri comuni lungo la vallata ed ognuna di esse è dedicata ad un antico mestiere. Ad esempio a Moena c'è la Bottega del Bottaio, dove fanno bella mostra gli attrezzi usati un tempo da questo artigiano e si possono osservare anche le tecniche che venivano utilizzate in passato.
Storia
I primi documenti che attestano per certo un nucleo abitato a Vigo, parlano del periodo del Medioevo, anche se tracce di presenza umana risalgono all'Era Paleolitica, quando gli insediamenti qui erano incentivati dalla presenza del fiume Avisio.
Ancora oggi si possono ammirare nel paese delle strutture risalenti al periodo del Basso Medioevo: resta un fienile monumentale vicino alla piccola chiesa intitolata a S. Maurizio.
Il boom turistico di Vigo è legato alla costruzione della SS 48 delle Dolomiti, alla fine del 1800, che attirò molti turisti provenienti dall'Austria, soprattutto alpinisti affascinati dal gruppo del Catinaccio. Questo comportò la costruzione di molti hotel in paese e rifugi in quota per gli scalatori.
Una battuta d'arresto si ebbe con lo scoppio del Primo Conflitto Mondiale, quando Vigo si trovò al centro degli scontri tra Italia ed Austria. Alla fine della guerra il comune passò sotto lo stato italiano e il turismo poté riprendere a grandi passi; difatti oggi è una meta molto apprezzata sia in estate che in inverno ed offre molteplici soluzioni per alloggiare, da strutture alberghiere, a residence, fino ad appartamenti.
Sport
Proprio sopra al centro abitato è possibile prendere una moderna funivia che in pochi minuti conduce direttamente sulle piste del Ciampedie, che fa parte del più grande comprensorio sciistico Ski Area del Catinaccio. Ci sono piste facili per i principianti e piste più impegnative, come la famosa "nera" intitolata ad Alberto Tomba che qui si veniva ad allenare negli anni d'oro della sua carriera. I 2.000 metri del Ciampedie in estate divengono la base da dove partire per entusiasmanti escursioni o arrampicate nel bel gruppo del Catinaccio. Oltre a questi, che sono gli sport classici da praticare in inverno ed in estate, a Vigo c'è un funzionale centro sportivo dove si può praticare calcio, tennis e arrampicata, grazie alla costruzione di una parete artificiale molto ben attrezzata.
Da vedere
Poco sopra al paese sorge la Chiesa di Santa Giuliana, patrona di tutta la Val di Fassa, con radici storiche che si perdono nella notte dei tempi; infatti già in documenti del 1237 si menzionava questo santuario. La struttura attuale, comunque, risalirebbe a circa la metà del '400. Vicino alla Chiesa di Santa Giuliana vi è la piccola chiesa di S. Maurizio, che è sicuramente uno degli edifici sacri più antichi di tutta la vallata.
Un'altra graziosa chiesa in stile gotico-alpino, con il caratteristico campanile aguzzo merita di essere visitata: la chiesa di S. Giovanni, del '500. All'interno fanno bella mostra degli affreschi di scuola tirolese che raffigurano varie scene di vita del Santo Giovanni. Degno di nota anche l'altare in stile neogotico, di fine '800.
Nelle vicinanze
Vigo di Fassa ha alcune frazioni molto caratteristiche, dove il tempo sembra si sia fermato e dove si possono apprezzare profumi e sapori della montagna.
A San Giovanni vale la pena fare una visita, se non altro per la presenza del Museo Ladino, per scoprire usi e costumi di un'antica popolazione, i ladini, appunto.
Tamion si trova in una posizione privilegiata, da dove si scorge tutta la valle di Fassa inferiore, è un vero balcone naturale! L'origine del suo nome in parte deriva dal latino tabulatum, facendo riferimento alle tavole di legno, ed anche dal ladino Tobia, che erano gli antichi fienili di montagna, oggi aperti solo in estate durante la manifestazione "Te anter i tobie", (letteralmente "in mezzo ai fienili"), dove appunto si ripropone l'apertura dei vecchi fienili per far rivivere antichi mestieri che vanno scomparendo.
In definitiva Vigo di Fassa è un ottimo posto in cui praticare sport in ogni stagione e dove trovare natura e cultura per tutti i gusti. Per chi non si accontentasse basta comunque spostarsi nei vicini comuni della Val di Fassa e trovare innumerevoli alternative, divertimento, relax e cure termali.