Viaggio tra le sontuose stanze del palazzo ed il maestoso parco
INTRODUZIONE
Aprile 2013, finalmente dopo tanti anni di attesa riesco ad organizzare una vacanzetta nella costiera amalfitana, approfittando per visitare anche gli scavi di Pompei e la maestosa Reggia di Caserta.
La visita inizia di prima mattina per sfruttare al meglio la giornata. Si consiglia di parcheggiare nel parcheggio sotterraneo della stazione alla modica cifra di 1,00 euro l’ora, e da cui, tramite scale interne, si giunge proprio sul viale di accesso alla reggia. Più ci si avvicina e più ci si rende conto della maestosità della costruzione. Ma andiamo con ordine... e iniziamo a scoprire la storia della splendida Reggia di Caserta !!!
PRESENTAZIONE
La costruzione del magnifico palazzo cominciò nel 1752, per volere del Re di Napoli Carlo di Borbone. Egli voleva costruire una reggia imponente, alla pari delle più blasonate regge europee e per far ciò incaricò l’architetto Luigi Vanvitelli che progettò una residenza splendida, costituita da ben 1.200 stanze ed un parco antistante al palazzo che si sviluppa per oltre 3 km di lunghezza in direzione sud-nord. Ad oggi la Reggia di Caserta vanta il primato di essere, considerando la volumetria, la reggia più grande del mondo ed indubbiamente ogni anno affascina milioni di visitatori che percorrono l’imponente scalinata e passeggiano tra i favolosi giardini.
Re Carlo di Borbone scelse proprio Caserta e non Napoli per erigere questa residenza perché considerava quest’ultima città troppo vulnerabile a possibili attacchi provenienti dal mare, mentre scegliendo Caserta e quindi spostandosi un po’ nell’entroterra, pensava di scegliere un luogo più sicuro ma allo stesso tempo non troppo lontano dalla capitale Napoli.
La Reggia di Caserta con l’annesso parco e l’acquedotto furono dichiarati nel 1997 Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.
BREVI CENNI STORICI
Nel 1751 Luigi Vanvitelli giunse a Caserta con l’incarico di dare vita ad uno dei più bei palazzi presenti in Europa e già nei primi mesi del 1752 si pose la prima pietra da cui sarebbe nata la celebre Reggia di Caserta. Un anno dopo i lavori procedevano spediti e così si pensò di cominciare anche la costruzione del parco limitrofo. In realtà la costruzione ebbe una battuta d’arresto nel 1759, quando Carlo di Borbone, divenuto Re di Spagna, lasciò Napoli per trasferirsi a Madrid; inoltre nel 1773 morì il Vanvitelli ed i lavori furono seguiti dal figlio Carlo. Egli, benché fosse un architetto in gamba, non era sicuramente estroso come il padre e nonostante portasse avanti i progetti del padre, cercando di seguire fedelmente i bozzetti lasciti da egli, si riuscì solo in parte a terminare i lavori come li avrebbe voluti Luigi Vanvitelli. Nel 1845 la Reggia fu ultimata, anche se fu abitata a partire dal 1780 e si presentava in tutta la sua maestosità con i suoi 249 metri di facciata!
IL PALAZZO
La visita alla reggia comincia dalla spettacolare scalinata, squisito esempio di architettura tardo barocca. Lo scalone reale a doppia rampa è largo ben 18,50 metri ed alto 14,50, per un totale di 117 scalini. Prima di terminare la scalinata, giunti al primo pianerottolo, due imponenti statue di leoni in marmo scrutano i visitatori, mentre alzando lo sguardo si viene colpiti dalla meravigliosa volta ellittica affrescata con Le quattro stagioni e La reggia di Apollo. Ancora con gli occhi strabiliati dalla sublime bellezza dello scalone reale, ci accingiamo ad entrare nella Cappella Palatina, ispirata a quella di Versailles. In realtà qui veniamo bloccati da una signorina che ci spiega che nel pomeriggio si svolgerà un convengo e quindi non era possibile accedere liberamente alla Cappella, ma solamente guardarla da fuori, affacciandoci. Comunque ciò ci basta per ammirarla ed osservare le preziose colonne binate che sorreggono la volta a botte.
Delle 1.200 stanze ovviamente non tutte sono visitabili, ed alcune si possono vedere solo accedendo a percorsi in cui è d’obbligo la prenotazione anticipata. Noi abbiamo fatto il percorso classico e già quello ci ha entusiasmati, portandoci a scoprire degli ambienti veramente suggestivi e ricchissimi di decori ed affreschi. Tra le varie sale, sicuramente la Sala del Trono è una di quelle che ti lascia a bocca aperta per la magnificenza delle pitture e delle dorature. La Sala del Trono è lunga 36 metri e larga 13,50; qui il re riceveva gli ambasciatori e le delegazioni ufficiali ed inoltre vi si svolgevano gli sfarzosi balli di corte. Alle pareti le effigie di tutti i sovrani di Napoli fanno bella mostra, mentre tutti intorno è un susseguirsi di dipinti e stucchi dorati che rendono la stanza proprio incantevole.
Dalla Sala del Trono, passando per altre varie stanze, si arriva a visitare le stanze private del re e della regina dove ci sono ancora gli arredi originali. In particolare ci è piaciuto il bagno privato della regina, con una splendida vasca in marmo con dorature. Qui la guida ci ha raccontato il curioso aneddoto del "bidet": quando nel 1861 ci fu l’unità d’Italia i funzionari sabaudi fecero una lista di tutti i beni contenuti all’interno della Reggia di Caserta, quando giunsero al bidet scrissero testualmente "oggetto per uso sconosciuto a forma di chitarra", ciò a testimonianza del fatto che il bidet in Italia era ancora sconosciuto ed i Borboni furono i primi a portare tale oggetto nel nostro paese. Visitare la Reggia di Caserta permette di conoscere da vicino la nobile Casata dei Borboni, ad esempio osservando la biblioteca, ricchissima di libri di ogni genere, fa capire come la Regina fosse una persona colta, amante della lettura e con idee molto aperte. Un altro particolare che ci ha molto colpito e che noi onestamente non avevamo mai visto in una residenza reale, sono state tre culle scolpite in legno d’ebano, con intarsi in avorio, apprezzate soprattutto da nostra figlia di 4 anni! Estasiati dalla visita interna del Palazzo ci accingiamo a lasciare le sontuose stanze per andarci a crogiolare al sole negli immensi giardini reali!
I GIARDINI
I giardini della Reggia di Caserta si suddividono in due, infatti è presente il Giardino all’italiana con la costruzione della Castelluccia e la grande peschiera ed il Giardino all’inglese, ricco di specie vegetali rare e protette.
Considerando il caldo ed il fatto di viaggiare con una bambina di 4 anni (senza passeggino), decidiamo di prendere uno dei mezzi che noleggiavano nei giardini della Reggia e la nostra scelta ricade sul risciò, un mezzo pratico, comodo ed economico per girare per i viali e vialetti senza dover camminare ma facendo una salutare pedalata! Con il risciò ci avventuriamo per i sentierini che si districano nel giardino all’inglese e nell’ombra del fitto bosco ci godiamo un po’ di frescura, finché non giungiamo ad uno splendido albero di magnolia. Era un albero vecchio di qualche secolo con un tronco imponente e dei rami enormi e qui la foto era d’obbligo, adagiati sui rami come se fossimo delle pantere!
In alternativa, se non si è amanti delle camminate e delle pedalate, sono presenti delle carrozze con cavalli con cui poter fare il giro dell’intero parco. Questo mezzo risulta decisamente più costoso, infatti ci aggiriamo intorno ai 10 euro a testa (min. 3 persone).
IL GIARDINO ALL’INGLESE
I lavori furono affidati al britannico John Andrea Graefer, esperto botanico anglosassone e noto all’epoca per aver portato in Inghilterra delle specie esotiche, alcune provenienti da regioni remote del Giappone. Egli fece piantare innumerevoli alberi di tantissime specie che ad oggi costituiscono un rigoglioso bosco dove poter passeggiare nelle calde giornate estive.
Il giardino all’inglese si presenta come un luogo "selvaggio" dove la natura domina incontrastata e questa era l’impressione che si voleva dare nelle intenzioni di Graefer. Tra il fitto della vegetazione qua e là spuntano dei "ruderi" che tali non sono, ma in realtà si tratta di costruzioni così fatte per evocare tempi lontani, ciò secondo i dettami delle mode dell’epoca, sulla scia anche dei rinvenimenti degli scavi di Pompei.
IL GIARDINO ALL’ITALIANA
All’interno del giardino all’italiana meritano di essere menzionati la Castelluccia, un edificio che ricorda un piccolo castello dove un tempo il re si allenava simulando delle battaglie terrestri, e la Peschiera Grande dove, oltre ad allevare pesci che venivano cucinati alla mensa reale, si organizzavano delle simulazioni di battaglie navali con piccole flottiglie costruite appositamente per tale scopo.
IL PARCO IN GENERALE
La parte principale dell’intero parco è indubbiamente quella costituita dai lunghi viali che fiancheggiano le lunghissime vasche. Anche qui la nostra passeggiata è proseguita con il risciò, permettendoci di percorrere un lungo tratto del viale in breve tempo. Siamo così passati vicino alla Fontana Margherita, alla Fontana dei tre delfini e alla Fontana di Eolo, veramente suggestiva. Con il risciò siamo giunti fino alle pendici della Fontana di Cerere e qui la nostra pedalata è terminata in quanto il noleggiatore ci aveva detto di non fare le salite troppo ripide in quanto in discesa avremmo potuto avere dei problemi con i freni. Volendo, a piedi, si poteva proseguire fino alla cascata, formata dalle acque provenienti dall’acquedotto appositamente costruito per alimentare le varie vasche. L’acquedotto Carolino fu inaugurato nel 1762 e per lo più è sotterrato. Solo in alcuni tratti è visibile, passando su tre viadotti ed in particolare sarebbe interessante vedere quello denominato "I ponti della Valle", in Valle di Maddaloni. Quest’ultimo fu costruito seguendo gli schemi degli acquedotti romani con imponenti archi che si elevano fino a 60 metri di altezza.
INFORMAZIONI UTILI
La Reggia di Caserta è aperta tutti i giorni, tranne i martedì, il primo maggio, il 25 dicembre ed il lunedì di Pasqua. La mattina l’orario di apertura è uguale per tutti i giorni dell’anno, ovvero l’ingresso è consentito dalle ore 8:30, mentre l’orario di chiusura varia a seconda dei periodi dell’anno. Ad esempio in inverno chiude alle 15:30, mentre in estate alle 19:00. L’ultimo ingresso è consentito fino ad un’ora prima della chiusura.
Ci sono biglietti differenti in base alla visita che si decide di fare ed in ogni caso sono applicate le direttive del Decreto Ministeriale 20 aprile 2006, n. 239 (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 26 luglio 2006, n. 172) in cui sono elencati gli aventi diritto all’ingresso gratuito.
All’interno della reggia ci sono diversi bagni, puliti e ben tenuti, inoltre vi è un punto di ristoro, a mio avviso alquanto squallido. Il bar era fornito veramente di pochissime cose da mangiare ed il self service adiacente non aveva niente di appetitoso considerando poi che i prezzi non erano nemmeno particolarmente vantaggiosi. In conclusione abbiamo preferito mangiarci crackers e qualcos’altro che ci eravamo portati piuttosto che comprare qualcosa lì, dove la scelta e la qualità era davvero discutibile!
La biglietteria è abbastanza ampia e dispone di più sportelli... tipo ufficio postale. La cosa che ci mi ha particolarmente colpito e deluso è il fatto di non avere incluso nel prezzo d’ingresso una cartina della reggia. "La cartina deve essere acquistata a parte al prezzo di ben 1,50 euro !!!" Una cosa inaccettabile che non mi è mai capitata in nessun’altra parte del mondo. Inoltre, come se la cosa non finisse qui, avevano anche esaurito le cartine in italiano, e perciò, anche volendo, non avremmo potuto comprarla. In alternativa c’era quella in inglese... come se la maggior parte dei visitatori fossero stranieri !!!
Dopo questa nota di demerito merita essere sottolineata la possibilità di acquistare un biglietto annuale alla modica cifra di 10,00 euro con cui si ha il diritto ad entrare nel parco della Reggia in tutto l’anno solare e negli orari di apertura. Questo permette agli abitanti del posto di poter utilizzare il parco come area verde per poter effettuare passeggiate, jogging e quant’altro a contatto con la natura. Difatti al suo interno c’era molta gente a fare footing e a passeggiare tranquillamente. Al contrario però abbiamo anche trovato ambulanti e gente che chiede elemosina :-( Secondo me, senza alcun pregiudizio di razzismo, queste persone rovinano un po’ l’immagine della reggia e dovrebbero essere allontanate.
COME ARRIVARE
Per chi giunge da Roma si consiglia di percorrere l’autostrada A1 uscendo a Caserta Nord, mentre provenendo da Napoli, Bari o Salerno conviene percorrere l’autostrada A30 uscendo all’altezza di Caserta Sud. Nei pressi della stazione e della vicinissima Reggia vi è un parcheggio sotterraneo in Piazza Carlo III, molto comodo ed economico (1 euro l’ora), il quale consiglio vivamente.
Per chi giunge in città col treno sarà utile sapere che dalla stazione in 5 minuti a piedi si raggiungerà la reggia agevolmente. Per chi arriva da lontano e decide di prendere l’aereo dovrà sapere che l’aeroporto più vicino è quello di Napoli, distante dalla città circa 24 km e servito da un buon servizio di autobus che collega direttamente l’aeroporto a Caserta.
CONCLUSIONI
In conclusione non posso far altro che consigliare la visita a questa "splendida struttura, tenuta molto bene e organizzata al meglio" (ad eccezione della cartina non inclusa nel prezzo). "Il palazzo è davvero suggestivo", ricco di elementi architettonici e di arredi in ottimo stato. "Il parco è altrettanto maestoso", ordinato ed in perfetto stato. Si consiglia di sfruttare tutta la giornata in modo da poter ammirare tutto e scoprire ogni angolo remoto della reggia. Le carrozze con i cavalli possono essere una buona alternativa per chi non ha voglia o non può camminare a lungo. Decisamente più economici sono i risciò e le biciclette con i quali si può goderne al meglio la pedalata.
Infine ribadisco la "comodità del parcheggio sotterraneo" che permette di avvicinarsi molto alla reggia e di avere la macchina al fresco.
Insomma... se non ci siete mai stati vi garantisco che non ve ne pentirete !!!
Reggia di Caserta
Via Douet, 2/a
81100 - Caserta
Tel. 0823.277430