Un museo per giocare
Ci troviamo di nuovo nelle parti di casa mia, e più precisamente a Camerino (MC)
Qui da diversi anni è stato allestito dall’Università di Camerino un Museo di Scienze Naturali. A differenza di altri musei che espongono in generali tutti gli aspetti naturalisti, questo si sofferma molto sulla natura delle Marche e dell’Appennino centrale.
Infatti questo museo punta su dei reperti fossili che provengono da queste zone, e più precisamente da Collecurti e Madonna del Piano, situati nel comune di Serravalle di Chienti (MC). Ricordate il terremoto del 1997 nell'Appennino Umbro-Marchigiano? Bhè questi sono i luoghi che allora erano nell'epicentro maggiore :( Comunque questa è un'altra storia.
Gli scavi e la ricerca di questi reperti sono stati condotti dal Museo di Scienze Naturali dell'Università di Camerino sotto la direzione della Soprintendenza Archeologica di Ancona, che ha finanziato anche i restauri dei reperti.
Quasi tutti i reperti ritrovati a Collecurti risalgono a circa 900.000 anni fa. Dalla ricostruzione dei fossili sono stati contraddistinti alcune specie animale che possono ad oggi somigliare molto all’attuale rinoceronte, all’ippopotamo, a dei cervi ed alcune razze bovidi, ursidi e canidi.
Le associazioni sopra indicate suppongono che si trattava probabilmente di un ambiente aperto ed umido, molto simile all’attuale savana, con la differenza che qui dovevano esserci numerosi laghi. Ad oggi in queste zone si trova la palude di Colfiorito (PG), proprio al centro dei luoghi in cui si sono effettuati gli scavi. Data l’importanza naturalistica di questa zona da diversi anni essa è stata dichiarata Riserva Naturale. (Sarà una delle mie prossime opinioni)
La curiosità più grande di questi ritrovamenti è data dal fatto di trovare contemporaneamente animali che vivono in zone calde e in zone fredde. Tutto questo fa supporre che in quell’era ci fosse stato un repentino cambiamento climatica.
Per quanto riguarda gli scavi di Madonna del Piano invece si può dire che i fossili ritrovati siano molto più recenti e che abbiano circa 600.000 anni. I più importanti sono il ritrovamenti di animali molto simili al bisonte, al rinoceronte, a due cervidi di differente grandezza e dalla tigre dai denti a sciabola.
Dopo un’accurata raccolta dei fossili essi sono finiti tutti all’interno dell’Università. A questo punto si è dovuto iniziare con i lavori di restauro degli stessi. Per fare ciò sono stati utilizzati dei materiali reversibili in modo tale da poter intervenire in futuro con eventuali nuovi materiali o tecniche. In sostanza i materiali ad oggi utilizzati possono essere ridisciolti senza provocare ulteriori danni al reperto. Pertanto se un giorno venissimo a conoscenza di nuovi materiali o di nuove tecniche di restauro esse si potrebbero applicare senza danni al reperto
Per ulteriori informazioni su queste tecniche, e in generale anche sul museo, potete chiedere a "scimmietta1979" che sta lavorando appunto nello stesso, sia come guida naturalistica che come assistente restauratrice.
Cambiamo ora argomentazione parlando delle collezioni zoologiche, molto numerose al Museo ma praticamente non esposte a causa di problemi microclimatici :(
L'Università è in possesso di migliaia di pezzi che però, sia per il problema sopraccitato che per problemi di personale e organizzazione non sono attualmente esposti :(
Le varie collezioni sono composte da migliaia di pezzi; si passa dagli insetti ai lepidotteri, ai coleotteri, ai eterotteri ed odonati, trovati un po' da tutte le parti del mondo.
Di particolare importanza è anche la collezione ornitologica, composta da circa 400 esemplari imbalsamati, donati al Museo dal Liceo Classico Leopardi di Macerata.
Oltre che alle collezioni naturalistiche spicca con rilievo una mostra dedicata ad una tribù che si trova nella foresta amazzonica: gli Yanoàma. Un certo prof. Ettore Biocca si è recato da questa tribù dove ha raccolto numerose informazioni e materiale sugli usi domestici e di caccia degli stessi. Ne ha fatto poi un dono gradito all’Università.
Per racchiudere un po' tutte le varie sezioni naturalistiche al museo sono presenti numerosi fogli di erbario, sia con piante vere che con tavole disegnate in bianco e nero.
Questo Museo punta molto sui giovani e in particolare sui bambini. Infatti non è raro trovare al suo interno intere scolaresche che ammirano le varie collezioni.
Tutti noi sappiamo che i bambini sono spesso superficiali quando si tratta di musei, pertanto l'Università ha realizzato alcune strutture interne al fine di rendere molto più gradevole e coinvolgente la visita. Ci sono infatti alcune stanze, che al suo interno chiamano "un museo per giocare" dove i bambini possono interagire e toccare con mano alcuni elementi naturalistici. In più in alcune stanze sono presente dei computer con i quali è possibile fare un viaggio virtuale nella natura, vedere piante, animali e sentirne addirittura i versi. Una bellissima stanza è infatti dedicata agli uccelli, perfettamente disposti all'interno di un armadio a vetri. Essi fanno parte della collezione ornitologica citata prima. Sul computer è simulato questo armadio e le sagome degli uccelli. Cliccando su ognuno di esso si può ascoltare il relativo verso. Mi sembra un ottimo metodo per coinvolgere i bambini.
Ci sono poi altre stanze in cui sono simulati (in legno) alcuni scenari dove si trovano dei cassetti. Aprendoli, in essi si trovano riproduzioni di animali e oggetti che i bambini possono toccare. Mi sembra un buon metodo per coinvolgerli ancora di più.
Per concludere il tutto c'è da dire che il Museo è situato in un posto veramente caratteristico, all'interno del Complesso San Domenico, naturalmente all'interno della città di Camerino (MC).