Il polmone verde del Gargano
Estate 2008, durante la mia vacanza di 2 settimane a Vieste ho avuto il piacere di visitare più di una volta la favolosa Riserva naturale della Foresta Umbra.
Essa rappresenta il polmone verde del Gargano, con i suoi 15.000 ettari di estensione offre l’habitat ideale per un gran numero di specie animali. Si trova circa ad 800 m.s.l.m. ed è suddivisa in zone di protezione, di cui l’area D rappresenta quella maggiormente antropizzata, comprendendo al suo interno alcuni comuni e più precisamente: Carpino, Monte S. Angelo, Peschici, Vieste e Vico del Gargano.
Il nome deriva dal latino, facendo palesemente riferimento al suo apparire ombrosa, quasi cupa, per via della presenza di alberi ad alto fusto che creano un fitto bosco ombreggiato dove in estate ci si può godere la frescura.
Considerando la sua posizione geografica si può accedere ad essa tramite diversi ingressi disposti su tutti i versanti. Per chi proviene da nord, ovvero dalla A14, si consiglia di uscire a Poggio Imperiale, proseguire per la SS 89 in direzione Rodi Garganico e San Menaio. In alternativa si può continuare per Peschici o o Santa Maria di Marino dove si trova uno degli ingressi più suggestivi che corrisponde anche per chi come me in quel periodo proveniva da Vieste.
Per chi proviene da sud il punto di riferimento è il famoso paese di Monte Sant’Angelo da cui parte una strada che si immette direttamente nell’area della riserva.
La Foresta Umbra rappresenta una delle faggete più belle del sud d’Italia, infatti ci sono specie di ragguardevoli dimensioni che rendono tale bosco particolarmente suggestivo. Da qualsiasi versante ci si addentri il punto di riferimento per le mie escursioni è stato sempre il “Museo naturalistico e Centro visitatori”, dove all’interno è allestito un museo suddiviso in tre sezioni. Esso si trova quasi al centro della Riserva ed è facilmente visibile e raggiungibile. L’ingresso del museo è a pagamento, ma si tratta comunque di pochi euro, inoltre ci sono alcuni oggetti caratteristici da poter acquistare come souvenir, cartine dei sentieri e materiale divulgativo del Parco Nazionale del Gargano. La prima sala permette di conoscere la flora presente in quest’area protetta, attraverso dei pannelli luminosi, ed inoltre al centro della sala fa bella mostra un plastico del Gargano dove rendersi conto da vicino della realtà che si va a visitare. La seconda sala espone reperti archeologici ritrovati sempre nella zona del Gargano, appartenenti ad un periodo che va dal paleolitico al neolitico; in particolare ci sono una serie di attrezzi ottenuti dalla lavorazione della selce, quali asce, picconi ed altri utensili utilizzati per la caccia e per le altre attività quotidiane dall’uomo preistorico. L’ultima sezione propone una raccolta di animali imbalsamati, circa 200, tra cui molti uccelli nidificanti nel Gargano, o che comunque passano di qui durante le loro migrazioni. Essendo un appassionato di birdwatching vi posso assicurare che molti degli uccelli presenti al museo li ho anche avvistati nel territorio limitrofo.
Oltre la parte al chiuso il museo propone una sezione all’aperto che riguarda la vita dei boscaioli e la nascita di una carbonaia. Un percorso didattico è stato allestito all’aria aperta, dando la possibilità di osservare una casa tipo di un boscaiolo, con tutti gli utensili utilizzati da quest’ultimo nel suo vivere quotidiano; inoltre si potranno apprendere le tecniche sfruttate per produrre il carbone e gli arnesi usati dai carbonai per svolgere tale lavoro. Durante questa tappa sono stato partecipe di un simpatico siparietto offerto da un paio di topolini che girovagavano nella zona. Sembravano non aver affatto paura di noi anche se si tenevano sempre a distanza di sicurezza; perciò, ogni tot metri che facevamo, loro avanzano nell’ostacolo successivo e si nascondevano dietro qualche attrezzo. Credo proprio che quei simpatici topolini si fossero insediati nella casa del boscaiolo e che ne siano diventati padroni !!!
Tanto per dare informazioni più precise c’è da dire che il centro visite è gestito da una cooperativa composta da Guide ufficiali del parco, persone preparate e competenti che sanno dare preziosi consigli ai visitatori al fine di godere al massimo di una giornata spesa alla scoperta della Foresta Umbra. Numerosi sono i sentieri pedonali, indicati da tabelle riportanti la lunghezza del percorso ed il tempo medio di percorrenza, cosicché ogni visitatore potrà scegliere quello più adatto alle proprie esigenze e capacità fisiche.
Presso il centro visite è anche possibile noleggiare mountain bike in sella alla quale si possono percorrere i vari sentieri che permetteranno di immergersi nel verde e nel silenzio di questo luogo incantato. Anche io avrei voluto fare una bella pedalata nel bosco, ma ahimè, mia moglie era incinta di 5 mesi e ho dovuto rinunciare. Chissà che un giorno non ci torniamo tutti e 3 insieme ?!?
Adiacente il Centro visite, proprio a ridosso della strada ed in prossimità della fermata dell’autobus, c’è una grande recinzione che al suo interno ospita diversi esemplari di daini. Onestamente ignoro chi li allevi e per quale motivo, però di certo sono una bella attrazione turistica, specialmente per i bambini che li ho visti alquanto entusiasti.
Poche centinaia di metri più a sud si scorgerà la segnaletica indicante un mercatino di prodotti tipici, lì è possibile parcheggiare l’auto in un ampio piazzale e passeggiare tra le varie bancarelle che propongono prodotti tipici, per lo più alimentari, ma non solo. Ovviamente questi ambulanti sono presenti solo in estate, complice il sole e il notevole afflusso di turisti.
Da qui inoltre parte un sentiero ad anello che circonda un piccolo laghetto immerso nel verde. Al suo interno ci sono numerosi pesci, rane e con molto stupore ho avvistato diversi esemplari di tartarughe del quale non mi spiego affatto la presenza.
La fine del giro coincide con un grande prato verde in cui in quei giorni ho visto alcune persone che ci portavano i propri cavalli a pascolo e forse a cavalcare.
Ogni tanto si trovano immersi nel fitto della vegetazione dei punti di sosta, attrezzati con tavoli e panche per godersi un pic-nic sotto l’ombra di alberi secolari. A tal proposito c’è da dire che il territorio della Riserva è molto ricco di vegetazione e presenta esemplari di faggio, cerro, tasso, olmo, leccio, carpino, quercia, castagno e abete. Se i faggi sono divenuti un po’ il simbolo di quest’area protetta, non da meno è il ricco sottobosco, dove tra le molte specie vegetali presenti spiccano magnifiche orchidee spontanee che contribuiscono ad arricchire di fascino questo luogo incantato. Considerando che le chiome degli alberi che non lasciano filtrare i raggi del sole, il terremo è in genere molto umido e pertanto contribuisce alla crescita di funghi prestigiosi come porcini ed ovuli. Per raccoglierli però non saprei dirvi quale tipo di tesserino o permesso bisogna possedere.
Tra la fauna invece c’è da menzionare la presenza del cinghiale, capriolo, scoiattolo, faina e moltissimi esemplari di uccelli rapaci e non. Avvistare i mammiferi non è certo semplice e pertanto nelle mie escursioni non ho avuto il piacere di avvistare nessuno... se non i topolini di prima :)
La Foresta Umbra pertanto è un luogo incantato in cui si possono passare delle splendide giornate estive godendo del fresco sottobosco e approfittando per delle splendide camminate a piedi o pedalate in bicicletta. Il Centro visite è molto interessante, sia per i piccoli che per i grandi, ed è un ottimo modo per avvicinarsi ancor di più alla natura e alle sue straordinarie creature.
Consiglio questa meta a chiunque passi da queste parti o comunque prenoti il proprio soggiorno nel territorio del Gargano.