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Un'esperienza indimenticabile !!!

 

Tutto ebbe inizio circa un anno fa, quando sistemando le varie cose in soffitta, mi ritrovai tra le mani una vecchia console ZX-Spectrum Sinclair 48kb con tanto di corso di Basic, sia cartaceo che in cassetta, perfettamente in ottimo stato riposta nella sua scatola originale. Considerando che ormai erano ben 16 anni che stava lì dovevo deciderne il da farsi, anche per non sentire più i miei genitori che lamentavano il fatto che avessi troppe cose in soffitta inutilizzate.
Sinceramente mi dispiaceva molto buttarlo via, prima perché era ancora in ottimo stato, secondo perché è stato il mio primo computer. Dopo aver riflettuto un po’ mi è venuto in mente che avrei potuto donarlo a qualche museo.
Nei giorni successivi mi collego ad internet per cercare qualche museo che trattasse questo materiale. Lo stupore è stato nel trovarne uno nella mia regione, che poi si è rivelato anche l’unico in Italia (almeno per internet).

Mi collego al sito ed ecco la presentazione:
“Il Museo di Informatica e Storia del Calcolo di Pennabilli (PU), inaugurato nel 1991, ha finalità scientifiche, culturali, didattiche e divulgative nel settore dell’informatica e della storia del calcolo e rappresenta la prima iniziativa del genere in Europa. La particolare funzione didattica del Museo consente di avvicinarsi al mondo dei computer e della matematica ripercorrendone le tappe fondamentali.
Il Museo ha ottenuto il patrocinio del C.N.R., del Ministero Università e Ricerca Scientifica, Università di Bologna, I.R.R.S.A.E. Marche e di numerose altre istituzioni.”

Con poco sforzo ho trovato immediatamente quello che cercavo. Telefono subito al museo e parlo con l’unica persona che gestisce il tutto: fondatore e direttore prof. Renzo Baldoni. Una persona veramente squisita che mi mette a mio agio e con la quale si può avere una conversazione amichevole. Gli chiedo subito alcune informazioni inerenti il museo e naturalmente se possiede la console in questione. Con grande rammarico mi risponde che nel museo c’è la versione precedente e quella successiva, mentre gli mancava proprio quel modello. Doveste sentire il cambio di umore quando gli dissi che gli avrei donato la console e i relativi programmi.
Credo proprio di aver fatto la scelta giusta !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

A questo punto mi viene in mente che in soffitta ho anche molti vecchi manuali non più utilizzati (e potete capire anche il perché). Faccio una piccola cernita e ne escono fuori 6 in perfetto stato. Addirittura 2 me ne erano stati regalati e mai aperti. (non sono mai stato un grande studioso… quanto basta per non essere bocciato e per passare gli esami universitari)

Parlo di manuali perché nel museo non ci sono solo computer bensì moltissimo altro materiale. Il Museo dispone infatti di oltre 1.300 pezzi hardware, una biblioteca con 3.000 volumi inerenti il settore informatico e matematico, nonchè 287.000 programmi software.

Praticamente il museo è suddiviso in diverse aree.
La prima è dedicata alla storia del calcolo e possiamo trovare in circa 20 tavoli diversi strumenti di calcolo usati in passato da tutte le civiltà (cretesi, sumeri, egizi, romani, ecc).

Il tutto è poi approfondito da cartelloni didattici che spiegano un po’ la storia del calcolo in generale, l’evoluzione dello stesso, e i differenti metodi utilizzati dalle diverse popolazioni antiche.

Un vero e proprio tuffo nel passato. Il materiale sopra citato è TUTTO ORIGINALE e perfettamente funzionante. Il professore spiega passo passo ognuno di questi strumenti con i quali ci fa capire che una volta non era proprio così semplice fare 1+1.

Si passa ora alla parte informatica:
naturalmente si inizia dalle basi :)
Come molti di noi sappiamo sin dai primi calcolatori elettronici venne utilizzato il sistema binario, poi trasformato in esadecimale per favorire un flusso maggiore di dati. Con questa teoria vennero anche costruite le prime calcolatrici meccaniche, che possiamo notare in gran numero all’interno del museo. Dei veri e proprio reperti storici rimediati in tutto il mondo.

Si passa poi alla visione di alcune vetrine che ci mostrano l’evoluzione dell’hardware. Per la seconda volta in vita mia vedo le schede perforate… una vera e propria creazione ingegneristica. Da qui l’inizio di un’evoluzione molto rapida ed efficiente. Dalle schede perforate infatti si passa rapidamente ai relè, alle valvole, ai transistor fino ad arrivare agli attuali circuiti integrati arricchiti da potentissimi e piccolissimi microprocessori.

Una volta avuto la panoramica dell’hardware e del metodo logico di elaborazione dati di passa immediatamente in un’altra stanza dove troviamo circa 300 computer completamente funzionanti. La notare la disposizione degli stessi che vanno in ordine temporale di creazione. Alcuni di essi sono aperti e/o sezionati per far vedere al loro interno tutte le componentistiche. Una cosa che mi è piaciuta molto è stato vedere i primi hard disk (con funzionamento logico uguale agli attuali) di dimensioni impressionanti che potevamo memorizzare solamente alcuni MegaByte di dati.
Altra cosa impressionante è stato vedere il System/3, uno dei primi computer, grande come un armadio per un peso complessivo di circa 15 quintali.

In un’altra stanza invece possiamo trovare la biblioteca (3.00 volumi) e la softwareteca (287.000 programmi). Questa stanza però non era ancora presentabile ai visitatori in quanto doveva sistemare bene tutto il materiale e dargli un ordine logico. Però mi diceva che nella nuova sede avrebbe fatto un’ampia e ordinata esposizione, anche con la possibilità di provare direttamente alcuni programmi software.
Insieme a questo materiale è compreso anche un enorme archivio di filmati video, diapositive, lucidi, CD e DVD.

Nella stanza principale sono allestite anche alcune stazioni multimediali (con PC molto vecchi :( ) in cui in ognuno di essi è possibile interagire con programmi e periferiche che ci mostrano alcune potenzialità del computer.
Sicuramente queste cose resteranno banali agli “addetti ai lavori”, ma di certo sono utilissime da mostrare a gente che non ha la più pallida idea di cosa sia un computer.

Per farsi pubblicità e diffondere le informazioni necessarie il museo ha svolte diverse attività. La più intensa è stata quella di informare gli insegnanti delle suole e i relativi studenti attraverso incontri, mostre e pubblicazioni. Sono infatti questi gli utenti più attivi alla visita del museo. Lo scopo del museo infatti, non è solo conservare e mostrare passivamente questo materiale, bensì vuol diventare un centro di educazione facendo conoscere il progressivo sviluppo del sistema di calcolo fino ad arrivare agli attuali microprocessori.

Sicuramente una bella esperienza che consiglio a tutti, sia appassionati che non, ma soprattutto ai bambini ai quali sarà bello far comprendere l’evoluzione della storia del calcolo. Il prof. Baldoni è una persona molto disponibile e competente, ma ha la sfortuna di non avere accanto a se persone che lo appoggino, a cominciare dall’Amministrazione comunale.
Quando ci sono stato io la mostra era allestita in un locale fuori paese in un posto praticamente impossibile da vedere, a meno che non lo si cercasse di proposito. Il prof. Baldoni mi diceva che il Comune a breve gli avrebbe concesso dei bei locali nel centro storico al fine di valorizzare ancor di più il paese, ma non mi sembrava molto convinto :(
Mio stupore nel collegarmi ora al sito e vedere che effettivamente il museo è in fase di trasloco. Pertanto tenete d’occhio il sito ed attendete la sua riapertura, così poi potete ammirare anche la mia console :)))))))))))))))))

Riporto qui tutte le informazioni utili, tenendo presente che l’indirizzo può avere delle variazioni in base al trasloco.

Sito internet: www.museoinformatica.it
Per informazioni, prenotazioni e richieste varie: info@museoinformatica.it
Per contattare il fondatore e direttore del Museo, prof. Renzo Baldoni: webmaster@museoinformatica.it

Indirizzo: Museo di Informatica e Storia del Calcolo - 61016 Pennabilli (PU)

Telefono e fax: 0541928563 (Direzione) 800553800 (prenotazione scuole e gruppi)

Visite scolastiche o gruppi organizzati: su prenotazione (Tel. e fax 0541928563)
Visite senza prenotazione: la terza domenica di ogni mese (10-12.30 / 15.30-18.30)

Ingresso: 4 Euro

 

Tag(s) : #Viaggiare in Italia

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